La caratteristica, vecchia Contea di Modica giace entro tre valli a forma di enorme “Y”. Il suo nome ebbe diverse forme: i greci la chiamarono Μότουκα, i Romani Mothyca, poi Motyca, Mŭtȳcē e infine Mutica. il termine verrebbe dal toponimo Mùrika, che nella lingua dei Siculi significa “nuda roccia”, così è stato tramandato dai Greci prima, dai Romani dopo.
Un’ altra interpretazione filologica propone che il greco Motyka provenisse dall’indoeuropeo Mothuc, “la città dalle molte colline”. Secondo quanto si può dedurre la vera e propria fondazione delle città sicule in questa porzione dell’isola si può fare risalire a 80 anni prima della guerra di Troia, quindi verso il 1360 a.C.
I popoli che la dominarono si susseguirono l’ un l’ altro. Si rilevano ritrovamenti ellenici e fenici, forti impronte romane, e successive influssi bizantini arabi e normanni. Si hanno rilevanti testimonianze linguistiche, culturali, artistiche e architettoniche.
Il titolo di “Contea” risale, seppur per un breve periodo, al dominio Normanno nell’ XI secolo, ma è soprattutto durante il dominio degli Aragona di Spagna (XIII – XVII sec.), successivo a quello degli Angioini di Francia, che Modica, come Contea, conobbe i suoi fasti maggiori, rappresentando, con i Conti Mosca e soprattutto con i Chiaramonte e i Cabrera, quel ruolo di importantissimo potere locale, tipico del feudalesimo, che, per autorità, ricchezza e magnificenza, nulla aveva da invidiare a quello dello stesso Re, il quale solo indirettamente controllava il territorio.
Sette secoli di effettiva durata, dunque, quasi per intero sotto l’ ombra o la mano spagnola, che ha lasciato un forte segno.
La città attualmente si estende per 290,77 km² ed ha una popolazione di 55.341 abitanti. È divisa in 3 aree principali, il centro Modica Bassa, il nucleo intorno al castello Modica Alta, e la nuova zona Sacro Cuore detta Modica Sorda.
MODICA BASSA
Fino ai primi del ‘900 la parte bassa della città era caratterizzata dalla presenza di due fiumi che la attraversavano, lo Ianni Mauro e Pozzo dei Pruni. Essi percorrevano quello che adesso è il corso principale (c.so Umberto I) e si univano a formare il fiume Moticano (o Fiumara), corso d’ acqua a carattere torrentizio della Sicilia sud-orientale. Il suo corso si svolge interamente nella provincia di Ragusa ed è lungo 22 km. L’ incontro tra i due corsi d’ acqua avviene proprio sotto la Torretta dell’ Orologio del Castello dei Conti di Modica.
Sopra gli stessi erano stati costruiti ben 17 ponti che univano le diverse sponde della città, questo fece sì che nelle prime edizioni dell’Enciclopedia Treccani, Modica fosse definita la città più caratteristica d’ Italia dopo Venezia.
Verso i primi del ‘900 , a causa delle diverse alluvioni, ultima violentissima che causò la morte di moltissime persone, i due fiumi furono coperti.
MODICA ALTA
È uno dei più antichi quartieri e si estendeva dalle mura settentrionali del Castello fino all’ attuale Chiesa di San Giovanni. Una splendida e suggestiva visione è data dalle piccole e antiche casette arroccate sulla roccia che, con le loro caratteristiche luci, conferiscono al panorama l’ aspetto di un presepe.
MODICA SORDA
È il nuovo punto residenziale, costruito negli ultimi anni. Era punto di passaggio di pellegrini, che si fermavano per rifocillarsi in una locanda, proprietà di una simpatica vecchietta sorda. Da lì prese il suo nome. Attualmente è un’ area ricca di centri commerciali, negozi e palazzi moderni.